Come arredare un ufficio moderno con gusto e funzionalità
Quando si è alle prese su come arredare un ufficio moderno le scelte che si devono fare sono due: da una parte, mantenere una scelta stilistica in linea con il resto degli spazi (dalla reception alla conference room, dall’area break all’intero edificio in cui l’ufficio è inserito). D’altro canto, prevedere il massimo del comfort per chi quegli spazi li vive quotidianamente: parliamo, dunque, dei lavoratori, siano essi dipendenti al soldo della società o coworker che si trovano a condividere gli spazi, e soprattutto dei clienti.
In questo articolo, pertanto, vediamo cosa tenere a mente quando ci si pone la domanda “come arredare un ufficio moderno”, dividendo questa macro categoria in tre ambienti molto diversi tra di loro, ma che rispecchiano le più moderne tendenze non solo in tema di interior design ma anche di concezione del lavoro (e, dunque, di suddivisione degli spazi e degli arredi). Iniziamo!
Ufficio corporate di design
Il primo ambiente che analizziamo è quello tipicamente corporate. Casa base delle grandi aziende o dei grandi gruppi imprenditoriali, questi uffici devono sicuramente soddisfare una necessità funzionale ma devono anche veicolare una certa immagine dell’azienda, in quanto i clienti che frequentano questi spazi sono di carattere business. In tal caso la scelta dei complementi d’arredo è fondamentale: tutto deve essere incentrato sulla ricerca estetica di ogni singolo pezzo, una ricerca, dicevamo, che deve mettere al primo posto il design, dunque quell’insieme di fogge, colori e materiali che sappiano comunicare un certo messaggio, volto soprattutto alla credibilità e alla brand reputation corporate. Questo vale sia per gli interni sia per eventuali terrazze, giardini o spazi esterni, che devono comunicare, soprattutto nella scelta dell’arredamento, con quanto si può trovare dentro nell’edificio.
Va da sé che una ricerca di questo tipo, specie per i marchi di alta fascia, si accompagna a un attento sguardo a tutto quello che è ergonomia e funzionalità del singolo pezzo: le case produttrici sanno bene, infatti, che le forme non devono prendere il sopravvento sull’efficienza, specie se in mezzo c’è la salute di quelle persone che quotidianamente utilizzano sedute, tavoli, scrivanie e mobilio.
Open space e coworking
In questo caso siamo di fronte a una discorso estetico di diverso tipo, ma non certo meno ricercato. Spesso, infatti, open sapce e coworking sono il rifugio per start up giovani o professionisti privati in cerca di uno spazio in cui produrre, tra le altre cose, anche idee da condividere. L’arredamento, dunque, dovrà puntare sullo sharing senza tuttavia ledere la privacy di ciascuno: via dunque a tutto quello che si può spostare, sia esso con l’ausilio delle rotelle o con la semplice spinta, dalle sedie alle pareti. In questi spazi, poi, si fa grande uso di materiali riciclato, lo stesso di cui si possono comporre pianali, scrivanie, poltrone e molto altro ancora. Infine, soprattutto i coworking, hanno un occhio di riguardo per gli spazi dedicati all’attività extra lavorativa: dall’area break alla terrazza, dalle sale per fare riunione agli room per gli eventi, anche qui l’arredamento dovrà seguire i canoni che abbiamo presentato poco sopra.
Piccolo ufficio interno casa
Succede infine che ci sono molti professionisti privati che decidono di adibire uno spazio della propria casa a ufficio, o di affittare un piccolo appartamento per dare a sé e ai propri collaboratori un luogo in cui lavorare. Ebbene, in questi casi l’arredamento sarà molto “a misura di casa”, con complementi compatti e funzionali a riempire spazi ridotti: questo, tuttavia, non deve togliere nulla né al gusto per le linee di design né, soprattutto, alla funzionalità di tali strumenti. L’errore che non si deve commettere, infatti, è quello di pensare allo spazio in questione come a una vera e propria casa e non come a un ufficio: non c’è niente di più sbagliato, sia per la logica stessa dell’utilizzo dello spazio sia per la dotazione di materiale idoneo a lavorarvi.